martedì 7 maggio 2013

Diario 1998

Le domande sono sempre le stesse, quelle della banalità: Chi sono? Da dove vengo? Giorno per giorno si formulano e riformulano sotto forma di apatia o di lavoro frenetico o poesia. Si cambia giorno dopo giorno, anche se in realtà è tutto un unico momento che si espande, o si ritrae, e gli elementi delle stagioni i sensi li percepisce in maniera differente, allucinata, per fuggire: perché in realtà tutto ciò che facciamo è un fuggire inseguendo ogni cosa tranne noi stessi.
Chi ha il coraggio di immergersi nel fango della propria incoscienza, creare forme dall'informe?
Alla fine non c'è più bisogno di evocarle, si chiamano da sé. I fantasmi si mescolano alla materia. Alla fine si raggiunge il vuoto e si rimane fermi, si raggiunge la totale scissione della realtà, per scoprire che non è quella che si crede che sia perché non esiste: i sogni sono realtà e le realtà sono sogni. E i sentimenti completano la discesa agli inferi, che a volte assumono parvenza di paradisi.
In questi oceani di sofferenze si prepara il concime "nerissimo" che andrà sparso su una terra oramai sterile per preparare il giardino che aveva in mente il Gran Pittore o il Giardiniere.
Diario 1998 è una raccolta di poesie scritte come un diario: il percorso di un viaggiatore durante la notte in attesa dell'alba.
 
Il libro è edito dalla casa editrice La Riflessione - Davide Zedda Editore